Ho realizzato questo Graffito Tecnoprimitivo SIGNA, un grande volto tracciato con tecnologia satellitare, 39 x 33 km, con fulcro sulla città di Jaru, nello stato di Rondonia in Brasile.
L’ho chiamato SIGNA SOIA e i baccelli di questo legume con tre tre semi, costituiscono i tratti principali del volto che racchiude altre figure contenute una dentro l’altra. Ho realizzato quest’opera per attirare l‘attenzione del pubblico globale e degli abitanti del luogo sulla distruzione delle foreste pluviali. L’opera consiste in un filo luminescente lungo 797 chilometri, visibile in AR, che costituisce i tracciati immateriali di trenta disegni site-specific e un verso di Dante Alighieri con fonts geolocalizzati.
E’ arte del III Millennio, “immateriale” perché la creatività umana e le arti non coincidano con un consumo esponenziale di risorse non rinnovabili.
I SIGNA sono grandi disegni immateriali che si attraversano e vedono in Realtà Aumentata con SIGNAart, una mobile app che ho realizzato per poter disegnare in scala uno a uno sul mondo, provocando nuovi contenuti nei luoghi che scelgo, connettermi con chi attraversa queste opere e per usare le scie di interazione del pubblico in successive espressioni o eventi, collegando direttamente artista, opera e pubblico.
Dal 2002 ho creato centinaia di SIGNA grandi da pochi metri a migliaia di chilometri. All’inizio li mostravo sul GPS, poi su altri strumenti, ora su smartphone.
Ho ideato l’applicazione mobile SIGNAart, sviluppata tre anni fa con M. Koppenhöfer, che permette a tutti nel mondo di vedere, attraversare-capendo e condividere con me e sui social la propria scia dentro alle mie opere tracciate sul territorio.
Nata come una mia ricerca sulla nascita degli strumenti e sull’evoluzione dei linguaggi d’arte, SIGNAart app, può essere un nuovo modo di fare e fruire arte anche in mobilità, basato sul concetto “capire-attraversando” come completa consapevolezza dello scopo di esistere.
Ho creato nel territorio brasiliano della Rondonia i tracciati dell’opera SIGNA SOIA con immagini emblematiche che, nel continente, fanno specchio ai temi dei vicini graffiti rupestri colombiani o alle dimensioni delle Nazca Lines e che a Jaru pongono il problema del consumo esponenziale della foresta pluviale dove grava lo squilibrio di scelte non certo solo locali, legate alla globalità, un tema difficile da trattare.
SIGNA SOIA è un’azione d’arte provocata da remoto con immagini site-specific da attraversare e condividere, con l’uso di SIGNAart app, nel centro di un territorio che ha cinquanta, sessanta mila abitanti, lontanissimi dalle grandi metropoli e da quella mentalità.
Questo progetto artistico potrà attuarsi con l’aiuto della stampa, delle associazioni e filemaker locali, quando verrà esteso il mio invito a scaricare, creare e condividere eventi sui social con SIGNAart app, attorno e attraverso le decine di immagini dell’opera SIGNA SOIA che ho creato in loco.
Chiedo ai giovani artisti brasiliani e in particolare di Jaru, ma anche alla gente, ai camionisti della strada BR364 di scoprire, attraversare e condividere con gli amici e con me, attraverso questa mobile app, i commenti e la loro scia dentro ai tracciati di questa opera dal titolo “SIGNA SOIA”, composta da molti elementi figurativi SIGNA che nel territorio di Jaru possono diventare anche nuovi riferimenti toponomastici in spazi territoriali che la trasformazione industriale e lo sradicamento delle culture ha reso innominabili.
Il SIGNA SOIA non è la sola opera SIGNA in Brasile. Per il Brasile passano anche i tracciati dell’immensa opera SIGNA WORLD, un progetto nato per collegare sul profilo di un’unica figura, una decina di musei d’arte nel mondo. È arte del III Millennio, “immateriale” perché la creatività umana e le arti non coincidano con un consumo esponenziale di risorse non rinnovabili.
Tutti i Graffiti Tecnoprimitivi SIGNA, SIGNA SOIA compreso, sono facili da scoprire: chi sta viaggiando con SIGNAart app viene avvertito da un mio fischio quando si avvicina ad un’opera SIGNA che “ricorda” dove e quando è attraversata. Così ognuno può condividere con un click sui social la schermata della propria scia mentre si sposta dentro all’opera e questo piccolo evento personale, arriva nel sito www.signaworld.org dove chi mostra interesse può vedere anche altre tracce, commenti e messaggi dal mondo SIGNA.
Mi piacerebbe che l’opera SIGNA SOIA, affidata alla tecnologia satellitare e alla digital art, diventasse un punto di riferimento geografico per i camionisti che lavorano nella Transamazzonica, ma anche un motivo di riflessione per loro e per chi abita e vive dell’economia di questi territori trasformati e depredati da chi nel mondo usa la soia della Rondonia per l’alimentazione di animali allevati in cattività.
I vari soggetti, soia, animali, macchine, camion, uomini, dell’opera SIGNA SOIA narrano in forma emblematica il rapporto fra l’ambiente naturale e i processi sempre più meccanizzati che lo travolgono. Sono eventi importanti per la storia umana che l’arte e la società deve saper cogliere e rappresentate con la stessa attenzione e forza con la quale in passato si sono rappresentate le grandi battaglie.
Costantino Morosin
” Dalla selva oscura all’Arte nella Natura”, Seminario 30 ottobre 2021* Opera Bosco - Museo di Arte nella Natura - Calcata (IT)