L’artista italiano Costantino A. Morosin, ha creato sul territorio USA un grande ritratto del Presidente Barack Obama, prima della sua elezione. Morosin ha chiamato AR Portraits i suoi ritratti site-specific. Dal 2008, questo immenso ritratto è stato visibile e percorribile solo con l'uso di un GPS. Ora l’opera è visibile su smartphone nelle modalità della realtà aumentata con SIGNAart app. I suoi tracciati su mappa elettronica possono essere assimilati ad una strada pensata per toccare molti grandi e piccoli musei d’arte e scienza nei villaggi e città degli Stati Uniti d'America. Il SIGNA OBAMA AR Portrait 2008 si estende in piano per km 5800 × 2600.
Costantino Anacleto Morosin, di origine veneziana, vive e lavora a Calcata, un antico villaggio nei pressi di Roma che assieme ad altri artisti ha fatto rinascere all’insegna della creatività. Pittore, scultore, con interesse per l’antropologia, l’evoluzione dei linguaggi e le tecnologie, fondatore di OPERA BOSCO Museo di Arte nella Natura, dal 2002 con i SIGNA crea opere d’arte site-specific di nuova concezione, visibili su smartphone e percorribili con le modalità della realtà aumentata. Queste opere hanno portato nella sfera del comportamento simbolico, creativo, artistico, strumenti e tecnologie satellitari fino ad allora rimaste nell’ambito dell’utilità.
Scrive Simonetta Lux, direttore MLAC, Professore di Storia Contemporanea, Università “La Sapienza” di Roma.
A cento anni dalle invenzioni cubiste i SIGNA propongono una nuova idea di spazio e di opera attraversata, con i SIGNA, Morosin, risponde positivamente e costruttivamente, rispetto al contesto del più recente dibattito su arte e nuove tecnologie e sulla riscrittura dello statuto e della funzione dell’arte nel mondo globalizzato e post-industriale e post-mediale. Il progetto SIGNA è per il MLAC un modello di pratica metodica dell’intercodice e dell’interdisciplinarità, ma vale soprattutto come dichiarazione di nuovo protocollo dell’arte, come affermazione creativa per rifondare modelli simbolici per l’uomo europeo e internazionale cristallizzato e ”generalizzato” dallo stato attuale dei processi della comunicazione-consumo.
Scrive Paolo Gaudenzi, direttore SMART- LAB, Dipartimento di Ingegneria Spaziale e Astronautica, Università “La Sapienza” di Roma.
Riscontro nelle opere di Morosin due elementi di forte interesse, “lo sviluppo di una dimensione creativa attraverso l’uso dello strumento tecnologico per progettare usufruendo di tutta la dimensione globale / spaziale” e “l’aver individuato nella dimensione artistica una delle possibili aree di applicazione degli strumenti satellitari“.
Scrive Antonino Saggio, Professore di progettazione architettonica e nuove tecnologie, Università "La Sapienza" di Roma
Costantino Morosin ha lavorato in un rapporto fra antropologia e arte sin dagli anni settanta, in continui e fervidi sconfinamenti con altre discipline incluse il cinema. All'inizio degli anni Ottanta è stato tra i primi artisti italiani a interessarsi di computer graphics e ha continuato la ricerca nei nuovi media con continuità negli anni successivi. Per Morosin, “lo strumento” è allo stesso tempo intrecciato col processo di creazione mentale, con la fabbricazione materiale e col campo stesso della creazione in modo non neutrale. Dal 2002 Morosin crea un nuovo tipo di arte, i SIGNA, attraverso l'uso del navigatore satellitare, attira sulla sua opera una dimensione fisica a scala regionale e a volte anche planetaria.