L’opera Signa AMOR CHE, creata da Morosin nel 2006, è un verso di poesia che si legge percorrendo un tratto di strada davanti al lago di Bracciano, da dove meglio si gode il tramonto del sole. Nasce da uno storico esperimento del 2005 a Vigna di Valle che ha permesso di impostare la grandezza delle lettere di una parola, rispetto alla larghezza di un manto stradale e di valutare il rapporto ottimale fra grandezza di scala della mappa e grandezza dei tracciati Signa visibili su un dato display.
“Amor che a nullo amato amar perdona” è il verso che si vede scorrere lettera dopo lettera, nelle modalità della realtà aumentata, sullo schermo del nostro smartphone. Il verso completo è il 103 del canto V nell'inferno della DIVINA COMMEDIA di Dante Alighieri. La versione originale è: Amor ch'a nullo amato amar perdona.
E’ un nuovo genere di scrittura goreferenziata creata da Morosin, permette una comunicazione che aderisce a luoghi determinati e per certi aspetti ha lo stesso carattere dei graffiti urbani, senza però deturpare il supporto e il luogo che fa da contesto al messaggio.
La prima scrittura Signa site-specific nel linguaggio della realtà aumentata Signa.