“Baci a Venezia”, che ho realizzato fra maggio e luglio 2019, è un’opera immateriale Signa, formata da cinque gruppi di figure site-specific sul Canal Grande che coprono un’area di 1500 x 1500 metri, visibili in realtà aumentata sul proprio smartphone con l’applicazione SIGNAart mentre si incontrano a piedi, in gondola o in battello.
Ho immaginato che i profili delle due opposte rive del Canal Grande a tratti diventassero figure di innamorati che si baciano coinvolgendo il pubblico che le attraversa nello spazio reale.
Baci a Venezia è un Signa composto da disegni a scala urbana che sviluppano il tema del bacio con veneziana felicità.
Il pubblico che attraversa questi tracciati a piedi, in gondola o in battello, come Pollicino la propria scia elettronica che vede direttamente sul proprio device. Un piccolo evento personale che chiunque può condividere come memoria del suo incontro con Venezia e con l’Arte.
Le cinque scene del Signa “Baci a Venezia sono composte da 239 segmenti. E’ il modo distinto col quale creo tutte le mie figure Signa, usando il minor numero di segni che la mente di ciascuno cesella riempendo l’immenso spazio fra simbolo ed emozione.
Figure che dialogano con le forme dei canali e dei ponti, ancorate a luoghi ben conosciuti e amati che rivisito e ripropongo in chiave scherzosa. Queste opere immateriali site-specific si compenetrano al Ponte di Rialto, a san Stae, al Ponte degli Scalzi, a Palazzo Grassi/Pinault, al Ponte dell’Accademia, luoghi della mia gioventù spensierata di studente all’Accademia di Belle Arti di Venezia città che fu dei miei antenati.
I luoghi dove il mare tocca la terra, l’avvolge, la bacia, la bagna, sono benedetti. Sono luoghi che hanno visto nascere le civiltà, luoghi che hanno visto l’uomo evolversi, luoghi di salvezza, gioia, luoghi dove sono nati anche i baci. I baci e le carezze rappresentano l’aspetto più evoluto, la conquista più alta nell’evoluzione umana, fatto simbolico di trasformazione dell’atto violento in atto pacifico e gioioso. Penso che l’Arte possa sostituirsi alla guerra ed usare le sue spettacolari tecnologie per abbellire in forma leggera e duratura il mondo.
Forse la bellezza intoccabile di Venezia, il suo genius loci, puó vestirsi per gioco di realtà aumentata e godere di queste mie nuove opere Signa che mi riportano qui a ricostruire il rapporto fra luogo e memoria con un nuovo strumento e linguaggio d’arte.
Venezia è una città speciale, ancora di più nei mesi della Biennale quando il Canal Grande è percorso da migliaia di persone che vengono per nutrirsi di bellezza, di arte, d’amore.
Ho ridisegnato i profili del Canal Grande come se fra una riva e l’altra nascesse un sentimento un gioco, come se l’eterno bacio dell’acqua che ha generato Venezia continuasse a renderla viva.
Le mie opere Signa vogliono incontrare vaporetti, gondole pigre, non le grandi navi- palazzo stracariche di gente. Il Signa “Baci a Venezia” è fatto per chi va piano, mano nella mano.