La filiera dell'arte implica l'idea di prodotto artistico che qui coincide con una applicazione creata dallo stesso Morosin, attraverso la quale passa, con nuove modalità, la fruizione e l'acquisizione di opere d'arte di dimensioni e coinvolgimento prima inimmaginabili, ancorate in tutta l'estensione terrestre.
L'app permette al pubblico in mobilità di vedere, avvicinarsi, attraversare, entrare in ciascuna delle opere SIGNA creando una propria scia. Ognuno può condividere sui social questo proprio evento site-specific che assieme a tutti gli altri sarà conservato da Morosin come parte dell'opera stessa.
Ogni opera SIGNA contiene in sé la memoria di che l'ha vista, attraversata o acquisita. Un fatto veramente nuovo nella storia dell'arte. La memoria coincide col concetto di esistenza ma è anche un valore anche economico.
Le modalità con le quali il pubblico in ogni dove, può entrare in contatto con questo nuovo genere di espressione fanno pensare ad un superamento dei modi tradizionali della fruizione dell'arte e alla produzione automatica di comunicazione e memoria legate all'incontro con queste nuove opere site-specific, basate sulla tecnologia GPS e alla realtà aumentata.
Il mercato, richiede abbondanza e continuità di fornitura, forte riconoscibilità dell'opera, standard elevati e senso del nuovo. Il mercato trova proprio nella novità e nella diversificazione delle acquisizioni un modo per vincere l'entropia e il ristagnamento. Le opere SIGNA hanno queste risorse e data la loro novità nel panorama dell'arte contemporanea, ne hanno una in più: sono di facile gestione per quanto riguarda il diritto di esclusiva sulle opere SIGNA e sugli altri contenuti originali.
L'arte SIGNA è una cosa veramente nuova che non può lasciare indifferente chi crede di avere tutto. Chi ha tutto, non ha ancora un suo grande ritratto SIGNA che può, in forma esclusiva o pubblica, vedere e percorrere anche volando in aereo, un'opera immateriale che può durare finché dura il mondo.
Quelli che erano segni sulle pareti delle caverne ora sono segni che si incontrano e incontreranno immutati negli spazi che si trasformeranno nei secoli. Come è per tutte le opere d'arte, pur nella loro anima immateriale, anche i SIGNA sono acquisibili, catalogabili, esponibili, conservabili e fruibili in varie forme: in quella di augmented reality, di video istallazione e in forma oggettuale. L’applicazione SIGNAart già attiva sarà presto scaricabile gratuitamente da AppStore in versione iOS e Android.
Morosin, dopo le lectures in alcune università sul tema SIGNA, sta preparando alcuni eventi in parallelo al lancio dell'app e lavorando ad un libro sulla storia e il senso dirompente di questo nuovo linguaggio interculturale basato su disegni site-specific, georeferenziati, fruibili nelle modalità della augmented reality.
Negli eventi che si prospettano, il pubblico, che avrà scaricato SIGNAart app, è coinvolto in forma esperienziale nell'attraversamento di figure SIGNA di piccola o grande estensione che Morosin crea nel contesto urbano o che intersecano rotte navali, ferroviarie, aeree o luoghi d'arte di grande frequentazione. La persona, avvisata da un suono di prossimità, scopre i SIGNA attorno a sé ; osserva sullo smartphone la scia del proprio movimento dentro ai SIGNA; condivide sui social la propria presenza fisica all'interno delle opere attraversate; osserva, nelle video istallazioni, il formarsi e lo scomparire delle tracce del pubblico nell'opera. Ogni opera SIGNA, nel data base, contiene la memoria di chi l'ha vista, attraversata, condivisa.
In mostra anche "materializzazioni" di SIGNA con stampe fotografiche di grande formato su composito e con incisioni su inox (tecnica elettrochimica basata su acqua marina o laser).
SIGNA SHOP
Opere SIGNA anche di grande formato, possono essere fornite su ordinazione, come stampe dirette ad alta definizione su composito alluminio da 3mm oppure su sandwich plex-alluminio da 6mm.
Il lavoro di stampa è curato direttamente dall'artista. La scelta può essere orientata dalle 200 immagini pubblicate nel sito o scelte tramite l'app.
- SIGNA augmented reality Acquisto in esclusiva di un'opera su SIGNAart app
- SIGNA augmented reality -Token, quote di proprietà certificate. (Vedi approfondimento a seguito)
- Studi SIGNA autografi su carta.
- Studi SIGNA da mappa elettronica su supporto rigido. Litografie
- SIGNA AR Portraits incisione elettrochimica, materializzazione manuale su lastra inox
- SIGNA a incisione laser, materializzazione su lastre inox
- LIBRO SIGNA disponibile in libreria, su web e in conferenze ed eventi*.
- Foto, video, articoli stampa.
- T-shirt e altro, per bookshop nei contesti interessati da SIGNA.
I SIGNA IN UN NUOVO CAMPO ECONOMICO
In ogni caso fa notizia e visibilità presentare la vendita dei Signa anche nei modi di blockchain e tutto si può dire tranne che l’arte sia nata per essere nascosta.
I Signa sono un nuovo genere di opere d’arte di estensione globale, disegni o ritratti virtuali site-specific, composti da una sequenza di segmenti georeferenziati sul territorio. Ne risultano grandi figure attraversabili con ogni mezzo e fruibili ad ogni velocità, dove questa esperienza del pubblico è una parte sostanziale della godibilitá e del senso dell’opera che si percepisce nelle modalità della realtà aumentata sul display del proprio smartphone.
L’esistenza di queste opere innovative nel panorama dell’arte contemporanea è legata alla modalità completamente nuova della loro fruizione e con questa alla cura e manutenzione dell’App che le rende visibili in tutta l’estensione terrestre. In ogni caso queste figure Signa possono essere materializzate su lastra inox o altri materiali nobili e viste, collezionate, conservate in casa o nei musei anche nella forma tradizionale.
Ma il modo nuovo di fruizione di queste opere con dimensioni che vanno da pochi metri a migliaia di chilometri, necessita di modi innovativi anche per quello che riguarda la loro acquisizione.
L’offerta è rivolta sia al grande collezionismo che può acquisire o commissionare in esclusiva un’opera Signa, un ritratto, ma anche al pubblico in ogni luogo del mondo che può comprare con una spesa minima parti di un’opera d’arte Signa, magari un piccolo segmento davanti a casa sua, sotto forma di token, quote di proprietà certificate, fino al 49% del valore dell’opera tramite Smart Contract. Il 51% che rimane di proprietà dell’artista permette la gestione fisica dell’opera.
Smart Contract è un protocollo di transazione computerizzato che crea il contratto riducendo al minimo contestazioni e necessità di intermediari, nelle modalità Blockchain che rende sempre possibile e trasparente l’accesso ai propri dati non hackerabili.
Morosin suggerisce anche per i Signa questo nuovo strumento finanziario per l’arte contemporanea che già sta avendo grande successo per alcuni capolavori del passato che Look Lateral propone in quote di proprietà certificate. I Signa con carattere pubblico sono monumenti universali coinvolgenti che sembrano essere stati concepiti in questa misura.
Una provocazione? Il costo di ciascuna quota Signa è inversamente proporzionale al numero di segmenti che costituiscono l’opera. Più estesa è l’opera e meno costa una quota, l’esatto contrario di quella che è una componente importante della formazione del prezzo di un’opera nel mercato dell’arte.
Dunque i segmenti di una stessa opera Signa possono avere misure e prezzi differenti. Più costosi i tracciati creati in vicinanza di luoghi di grande frequentazione. Meno costosi quello nell’oceano? Nei ritratti la parte più valutata è quella degli occhi.
Fin qui le modalità d’acquisizione di opere virtuali Signa esperibili con SIGNAart app dove i segmenti di un’opera Signa possono essere rinominati e resi riconoscibili col nome del nuovo proprietario. Questi potranno scambiare a piacimento le loro quote per realizzare quel vantaggio economico che si prevede formarsi da opere come i Signa, pensate per rendere in qualche modo “immortali” chi le possiede attraverso una perenne visibilità legata ad un preciso luogo “segnato” da una immagine d’arte.
Questa formula può generare un nuovo “campo economico” legato all’arte, basato sul perfezionamento telematico della creazione e vendita di “visibilità” che sembra essere diventata il valore più importante all’inizio del XXI sec., sostituendosi quasi al valore estetico.
L’attuale successo economico della crypto art è infatti legato alla visibilità di chi la propone e non alla qualità dell’opera.
In effetti da un punto di vista filosofico l’estetica trae forme e misure dal caos per renderle distinguibili e perciò osservabili al genere umano. Estetica e visibilità sono due facce della stessa medaglia.
Morosin, l’artista che crea le opere SIGNA ed il loro background concettuale afferma che questa operazione su scala universale, affidata all’arte più recente ed innovativa e ai suoi strumenti, pur essendo di grande estensione spaziale, è di basso impatto sull’ecosistema e puó essere all’origine di una nuova creatività sociale.
Questa prospettiva è la cosa che ritiene più importante annunciandoci che i Signa sono parte di un naturale ed ineluttabile flusso evolutivo verso l’immaterialità.
Immaterialità auspicata, in questa fase antropogenica, anche come sviluppo ed uso della creatività individuale e di gruppo, senza consumo di territorio e basso uso di risorse non rinnovabili.
Per appuntamenti con l'Artista e informazioni sulla fornitura di immagini e altri contenuti originali SIGNA da pubblicare o esporre: tel. +39 0761 587813.
Titoli, testi e immagini sono opere originali dell’artista italiano Costantino Morosin, protette con deposito al Registro Washington Copyright e da Tutela SIAE – OLAF