I SIGNA – DIAMANTE & CUORE - celebrano il sentimento del primo amore comune a tutti i teenagers nel mondo. Prendo due simboli facilmente riconoscibili in molte culture: il cuore, simbolo di sentimento; il diamante, simbolo di durata. E anche: cuore inteso come natura; diamante, come natura più cultura.
Tutti i grandi sentimenti, appena nati, sembrano destinati a durare in eterno e sono in effetti una chimica stranissima che espande tempo e spazio facendoci assaporare un lampo di eternità.
Le opere site-specific SIGNA: DIAMANTE & CUORE, sono pensate come “serie” in quanto varianti dello stesso soggetto riproposto in una decina di famose piazze storiche nel mondo, dove, via via, le sto creando. Ho voluto questa forma, sempre specifica al luogo ma ripetitiva, per dare forza ed omogeneità al mio messaggio. Nell’App, sono nominate e riconoscibili nell’elenco con le altre opere SIGNA per l’abbreviazione D&C, seguita dal nome della città dove le ho già create.
Il SIGNA D&C Roma, è un SIGNA relativamente piccolo, 82 x 78 m, adatto ad essere attraversato a piedi in qualche minuto, è disegnato con tracciati georeferenziati a Piazza del Popolo a Roma. Un luogo centralissimo, pedonale, con un grande obelisco al centro e a lato, uno storico caffè, il Rosati, dove molti artisti si incontravano negli anni 60. Mai avrebbero immaginato che nel futuro qualcuno avrebbe attraversato in quella piazza un grande Diamante dentro ad un Cuore immateriale, lasciando eventualmente una scia in un data base.
Cercherò di creare un piccolo evento per far conoscere ai ragazzi questo nuovo modo per dare memoria e condivisione a uno dei loro momenti importanti: la nascita del primo amore. C’era una volta un cuore e una freccia intagliata su un albero, ora c’è una scia, in una app, l'immaterialità risparmia natura. Ed è proprio la scia in mappa, che somiglia alle briciole di Pollicino, che i giovani innamorati a Roma possono creare e condividere con gli amici attraversando questa opera immateriale.
Diamante & Cuore, segno tracciato da satelliti e promessa di “amore eterno”.
“Credono di essere noi” disse Ennio Flaiano, guardando, Angeli, Festa e Schifano al bar Rosati. Quanto tempo è passato da quella pittura, da quella arte, da quelle battute!
SIGNA: niente tubetti da comprare, niente pennelli da pulire, niente solvente da respirare, gallerie da pregare, è tutto li, fra la piazza del Popolo, una decina di satelliti in alto e dei ragazzi che camminano in mezzo ad un’altra Arte.
Ricordo Tano Festa qui nel mio studio a Calcata nel 1984, guardava turbato uno dei miei primi lavori di computr grafica, ancora si vedevano in cassetta. Inquieto. Poi trovò in un cassetto una manciata di curvilinei e si mise a disegnate felice e con la testa lontano.
Andare lontano con ogni mezzo, mi sembra giusto. Io vado parecchio lontano!