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- Il visitatore ha il privilegio di entrare anche tutti i giorni per un anno in SIGNAWORLD, il primo Museo del Metaverso di estensione universale.
• Il privilegio di chi vede ed attraversa fra i primi in AR centinaia di opere immateriali SIGNA in tutto il mondo. Mai visto prima!
• Con la condivisione della propria scia ci si diverte con arte e questo dato può rimanere nella memoria dell’opera e nell’Arte del III M. Ogni opera SIGNA, infatti ‘ricorda’ chi l’attraversa in tutto il mondo. Il pubblico lega la propria presenza ad un segno d’arte incancellabile e…
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I SIGNA sono disegni con perimetro virtuale associato ad un’area geografica del mondo reale, grandi da pochi metri a migliaia di chilometri.
Precisamente disegni poligonali a contorno creati su cartografia elettronica con vertici e tracciati che intersecano in modo puntuale eventi o luoghi geografici reali scelti da Morosin su tutta l’estensione spaziale terrestre, luoghi che prendono nuovo significato e forma virtuale rispetto al contesto al quale sono ancorati.
Sto rendendo pubblica la mobile app SIGNAart che ho creato e uso da anni. Ora il Metaverso è per lo…
mehrL’artista C A Morosin, coi nomi di SIGNA e SIGNAWORLD, ha portato l’arte nella dimensione della Realtà Aumentata Georeferenziata fin dal 2002 (Depositi SIAE Olaf, Washington Copyright, Lectures e documentazioni)
Nel 2023, Signaworld Metaverse Museum ha estensione spaziale globale. Raccoglie in progress centinaia di Geoglifi Immateriali SIGNA che Morosin crea su tutta l’estensione spaziale terrestre, che si vedono e attraversano nello spazio reale con SIGNAart app.
Un museo grande come il mondo che già si può tenere in tasca sul proprio smartphone ma che troverà presto anche…
mehrLa Realtà Aumentata espande il sentimento di Presenza? Nelle arti visive il rapporto fra pubblico e opera consiste nella contemplazione; l’esperienza è principalmente visiva, un modo che avviene guardando frontalmente o girando attorno al soggetto d’arte nel caso di una scultura o di un’architettura. Sono pochi gli eventi che coinvolgono il pubblico nel proprio spazio quotidiano.
Nella grande maggioranza dei casi il pubblico arriva a conoscere un’opera d’arte solo attraverso la sua riproduzione fotografica o video.
Raramente la vede in presenza, in un museo o galleria e…
mehrIn questa mostra (FOTO IN GRUPPO - artisti di Calcata - 26 03 2023 - Palazzo Baronale) ho presentato il ritratto di mia madre Angelina. Quest’opera è la materializzazione, stampa diretta su composito di alluminio, della sua versione immateriale che si può attraversare in Realtà Aumentata nei pressi di Venezia con SIGNAart app che presto potrete scaricare da AppStore.
Negli ultimi cinque anni ho lavorato per ideare e mettere a punto, una mobile app che mostra in AR e rende fruibili in forma esperienziale, cioè attraversabili nello spazio reale, 60 opere che ho creato su…
mehrHo realizzato un Graffito Tecnoprimitivo SIGNA, un grande volto tracciato con tecnologia satellitare 39 x 33 km con fulcro sulla città di Jaru, nello stato di Rondonia in Brasile.
Denuncia la distruzione delle foreste pluviali che sottolinea coi temi delle sue narrazioni, un filo di Arianna lungo 797 chilometri che unisce i tacciati di trenta disegni site-specific e un verso di Dante Alighieri.
I SIGNA sono grandi disegni immateriali che si attraversano e vedono in Realtà Aumentata con SIGNAart, una mobile app che ho realizzato per poter disegnare in scala uno a uno sul…
mehrI SIGNA, portano nell’arte i concetti di cognizione geolocalizzata e di immaterialità dell’opera.
Il primo precisa il rapporto fra fenomeno e luogo e sotto il profilo filosofico cerca di ripristinare un fondamentale dato di verità sconvolto dall’ubiquità dei linguaggi di rappresentazione sviluppati nel ventesimo secolo. Il secondo promuove l’immaterialità dell’opera d’arte ed è un invito etico.
Si è visto che la creatività umana è stata proporzionale alla trasformazione e consumo dell’ambiente e della sua naturalità, il riscaldamento globale lo testimonia.
È…
mehrIn questi giorni si parla molto di NFT (Non Fungible Token), un certificato elettronico con un codice criptato e la firma dell’artista che attesta l’unicità e la proprietà di un “oggetto digitale”.
In effetti, quando la proprietà è certificata da una informazione legata all’intangibile, il problema si complica.
Anche le mie opere SIGNA sono immateriali ma questo problema l’ho risolto col Teorema dell’Unicità: un tracciato dal punto A al punto B è infungibile se è geolocalizzato secondo il datum WGS84.
Il Teorema dell’Unicità o dei segni infungibili, che ho…
mehrGiovanni, un amico artista, ex pilota, mi ha inviato oggi una intervista con la sua importante testimonianza circa un grave incidente aereo che lo ha coinvolto molti anni fa. Racconta questa esperienza terribile, ora che ha più di ottant’anni, con l’accuratezza e sensibilità di sempre e che, anche allora, lo ha salvato.
Descrivere questo evento durato pochi secondi, riuscire a farlo nel dettaglio psicofisico è da pochi, dunque una testimonianza rara e preziosa che mi permette di esplorare, sia pure di riflesso, modi che rivelano altre forme di percepire lo spazio, che tratterò in…
mehrHo pubblicato una vecchissima foto su FB, certe foto non invecchiano mai, come le gemme.
Sono davanti allo Squero di San Trovaso a Venezia, col Ministro dell'Aménagement et Territoire del Ciad mio ospite, di ritorno da un viaggio di esplorazione e lavoro in Africa e quello che potevano insegnarmi amici come Franco Siciliano di UNDP e il Ministro, mi cambiarono la vita.
Uia Niele, mi permise di entrare nei misteri dell’Africa più profonda, Franco in quelli a me allora sconosciuti di una idea universale delle cose.
Avevo 25 anni, lavorando per organismi internazionali…
mehrSi la danza è anche una delle espressioni umane più antiche e complete. La danza è una chiave di comprensione della formazione della prima idea di rappresentazione dello spazio attraverso la narrazione e trasposizione in un solo luogo con gesti, di attività e movimenti naturalmente svolti nel territorio da un gruppo umano. È una definizione che ho ricavato da mie ricerche su danze primordiali osservate direttamente nel sud del Ciad.
Attrarre in un solo luogo, attraverso la loro rappresentazione e fissare nella pietra, significati emergenti o stratificati nel territorio è stato un…
mehrIl critico Jerry Saltz ha scritto un libro ”Come essere un Artista ”, Francesco Bonami ne parlava ieri su La Repubblica*.
L’artista non è un canarino che canta gioiosamente e il presente non è un concetto, è un fatto, cioè una esplosione di vitalità che senz’altro coinvolge anche il futuro.
Già ho scritto, però che, come esiste la gravità, esiste anche un moto, direi altrettanto obbligato riferito all’evoluzione culturale che ora tocca anche l’arte, una sorta di caduta che avviene da milioni di anni, della materia verso lo spirito, dal materiale all’immateriale, dalla non…
mehrÈ la mattina del 21 dicembre 2020, giorno dell’allineamento di Giove e Saturno, evento avvenuto l’ultima volta 400 anni fa. Quest'anno anche il solstizio d'inverno cade proprio in queste ore. Penso a qualche mia opera nata per abbracciare il passato e stringerlo al presente.
Fu a Porta Segreta, Spazio di Giancarlo Croce, che presentai nel 1983 la mia opera “Ologramma dell’Uovo della Rinascita” formata da un mio ologramma che mostrava a mezz’aria un Uovo immateriale, simbolo di rinascita per gli Etruschi e per Noi nuovi abitanti del Borgo, un omaggio alla storia locale e una fra le…
mehrL’arte contemporanea vive nella società contemporanea e questa vive nel pianeta Terra.
Il riscaldamento globale galoppa, è frutto di una visione sbagliata della produzione che alla fine riduce la biodiversità e provoca sconvolgimenti economici e culturali in grandi aree e conflitti col rischio di usare per errore o intenzione, enormi forze distruttive che compromettono la stessa esistenza del genere umano.
Il problema c’è, e anche l’arte potrebbe essere uno strumento per contribuire a risolverlo. L’arte non ha briglia e non deve necessariamente veicolare valore etico. …
mehrSe l’umano vincerà l’inerzia di questa violenza che viene dal modo con cui è avvenuto il processo di ominizzazione, caratterizzato dalla sopraffazione e riuscirà a non autodistruggersi, si muoverà in una direzione evolutiva quasi obbligatoria.
Credo che per praticità, presto si assegneranno delle leggi convenzionali, esprimibili con equazioni anche a quello che succede nella mente, nello stesso modo col quale si sono trovate e assegnate delle regole al mondo della materia regolato dalle meccaniche dalla gravità.
In ogni caso, il processo dalla materia al bios e dal bios…
mehrAngela Vettese, con nove belle domande rivolte alla piramide dell’arte, mette l’attenzione su un tema cruciale per l’arte contemporanea e i suoi nuovi supporti elettronici. L’ultima domanda: “un'opera d'arte visualizzata su un computer può ripristinare l'idea del piedistallo”?
Le risposte apriranno OBOE, una nuova rivista accademica (due numeri l’anno) dedicata al mondo dell’arte contemporanea e alle mostre.
In questa domanda c’è però un piccolo trucco semantico superabile con l’antica fede.
Tecnica e contenuto si sono sempre contaminati. Ora si possono creare con…
mehrIl tuo “qui”, lo vedi in rapporto a quello che riconosci nel paesaggio. Ma se non riconosci nulla, perché sei in uno spazio senza riferimenti o hai una velocità tale da non poterli memorizzare, il tuo qui lo puoi cominciare già a percepire in rapporto delle mie opere SIGNA, perchè sono elementi narrativi riconoscibili, presenze nello spazio reale a scala utile alla tua capacità e velocità di percepirle.
Questi tracciati immateriali possono avere anche grandezze smisurate e possono essere intesi come elementi di riconoscimento e orientamento spaziale, mappe concepite per essere…
mehrIl mio lavoro SIGNA, quantomeno è nuovo e non trascurabile, avendo io introdotto fin dal 2002 per primo in arte, la tecnologia satellitare e una idea di spazio 4D che nel mondo, arrivando sugli strumenti, ha rivoluzionato in soli trenta anni, l’idea di come rilevare/ricordare/presentare il nostro qui e ora. Ho dovuto aspettare la miniaturizzazione, la tascabilità e la multifunzionalità di strumenti adatti alla mia arte pensata soprattutto per la sua fruizione in mobilità.
Fin dalla preistoria, la danza attraverso gesti e movimenti nello spazio, poteva rappresentare le attività e i…
mehrImmaginando il futuro, in una società globalizzata come l’attuale in rapido cambiamento, trovo la possibilità di capire il presente e di trasmettere questo sentimento in opere che in diverso grado la indirizzeranno.
Dunque l’arte contemporanea non solo mostra l’attimo della nostra civiltà, ma in qualche modo ne traccia il percorso futuro. Nella sua complessa filiera, dove anche il ruolo della committenza o del collezionista non è trascurabile, ha già il germe del futuro.
La Storia è il gomitolo dei gomitoli di cause ed effetti, dove immaginare in anticipo gli effetti, sia…
mehrLe mie aggregazioni di opere site-specific SIGNA creano un “paesaggio” che si può vedere e attraversare in AR, nel mondo reale in scala uno a uno.
È un paesaggio immateriale talvolta completamente inventato, fatto di figure costruite con tracciati georeferenziati, che ha tutte le caratteristiche di estensione del paesaggio naturale, che come questo, crescerà nel tempo.
Questi disegni persistenti nello spazio, costruiti con l’intenzione e la sensibilità dell’Arte, sono grandi da pochi metri a migliaia di chilometri e tracciano dei reticoli che già coprono parte della…
mehrIl mio linguaggio d’arte SIGNA, non deve essere confuso con quel “geotagging” introdotto al pubblico con Google Earth che serve ad associare a ciascuna fotografia le sue coordinate geografiche.
I miei graffiti tecnoprimitivi SIGNA non sono geotagging, cioè foto di miei disegni appiccicate in mappa.
Ho cominciato a pubblicare i miei SIGNA prima che uscisse Google Earth e i miei sono disegni creati direttamente con tracciati georeferenziati in mappa elettronica.
Formano delle narrazioni con segni immateriali grandi da pochi metri a migliaia di chilometri. Sono…
mehrPossono anche sembrare peccati di ingenuità, certe opere site-specific SIGNA che ho implementato senza chiederlo nel contesto di spazi museali, come se volessi entrare nella grande arte dalla porta delle scope.
Stanno tutti zitti come bambini a scuola che si sono attaccati i pidocchi.
Ma se ho fatto questo è per mostrare la forza del mio linguaggio, la capacità che ha di di rapportarsi con energia e grande visibilità ad ogni altra cosa precedente, in forma sostenibile. I contenuti sono semplici, non provoco, perché non abbaio, se sarà necessario, mordo. Uscirà questa…
mehrIl linguaggio d’arte SIGNA incorpora una forma di esplorazione del futuro basata su un mio particolare sguardo sul processo di formazione della mente nell’essere umano.
Disegnare su un foglio di carta bianca, non è come disegnare su una mappa. Ma disegnare secondo il concetto SIGNA - NO MAP non è come disegnare su un foglio di carta bianca.
Immagina di avere una grande spugna rossa che può cancellare le città, i villaggi, le strade, le case e tutti i segni antropici del territorio. In sostanza una grande spugna che può cancellare i segni della la storia, che però rimane…
mehrI SIGNA stanno nello spazio fisico attraverso la verità della georeferenziazione, nello spazio della mente attraverso l’artificio della realtà aumentata e l’emozione per il nuovo, sono opere d’arte site-specific che si rapportano alla natura senza disturbarla o condizionarla.
Aldilà di cosa siano, le cose davvero nuove portano la festa nel cervello, una scintilla di eternità, ci comportiamo come bambini in culla, ridiamo per il sonaglio, con uno spazio infinito davanti a noi, la nostra anima si espande nell’universo.
Questo è il motivo che muove e muoverà l’arte e dopo…
mehrCredo che il ragionamento cioè il progetto mentale, quello che si può fare camminando con un filo d'erba in bocca, sia la parte più evoluta, benedetta, più potente ed ecosostenibile, per capire l’universo e che bisogna essere attenti ad affrontare qualsiasi domanda che non si possa risolvere con il ragionamento. L’uso di strumenti tecnologicamente avanzati deve servire per mostrare il ragionamento, non per anticiparlo. L’universo è talmente grande e complesso, che in qualsiasi modo noi volessimo spiegarcelo, troveremo una spiegazione dimostrabile con strumenti costruiti a tale scopo.…
mehrSono arrivato a concepire il linguaggio d’arte SIGNA ed a usare in arte una app in mobilità, che ho creato e poi sviluppato con M.Koppenhofer, studiando l’evoluzione degli strumenti, dei materiali, delle tecniche, delle tecnologie, a partire dalle asce da pugno, per finire agli ologrammi, al GPS, alla realtà aumentata, alle applicazioni per smartphone.
Anche lavorando manualmente, ogni giorno sono vissuto con un progetto mentale accanto, continuando a produrre arte, dai gioielli ai monumenti, senza ripetermi, indugiare sul successo economico di una soluzione o di un incontro,…
mehrL’arte in è anzitutto un fatto iniziatico che scorre attraverso le generazioni fra chi la fa.
Un sentimento che l’artista incarna, soprattutto in oggetti e costruzioni durature, ma anche in gesti e movenze tramandate, come i gesti che fanno la musica. L’arte si può avere, o incontrare, o cercare, o trovare, o godere.
Avere un’opera d’arte, non è come possedere solo un dato di conoscenza o un bene materiale, ma è possedere materialmente un totem.
In passato custodire una statua significava avere un rapporto sacerdotale con la propria comunità e di conseguenza,…
mehrAvendo sviluppato ricerche anche in ambiti lontani dalle arti, in completa singolarità, non ho acquisito quei modi che avrebbero permesso di omologare e comunicare facilmente le mie scoperte al mondo accademico scientifico.
Il mio modo di comunicare altro dall’arte, viene dall’arte e si manifesta con storie, immagini, schemi grafici, modelli fisici e progetti mentali.
Facendo un uso privato delle mie scoperte e non finalizzato alla pubblicazione, raramente ho sentito la necessità e ho avuto l’occasione di parlarne a livello universitario, ambiente al quale non sono abituato…
mehrOggi penso che la tecnologia è per l’artista come l’apnea quando si cercano le perle. Vale la pena trattenere perfino il fiato?
L’arte non si è mai allontanata dalla sua contemporaneità tecnologica se non di quel poco che è servito per illuminarla e ora mi servo della tecnologia satellitare e di SIGNAart app che ho creato ed uso in mobilità, per la mia arte satellitare SIGNA che si vede in AR e si attraversa nello spazio reale.
Ma anche questo è un processo: natura, astrazione, opera.
Il mio è un percorso fra arte, antropologia, tecnologie, nato dal superamento…
mehrSe per evento si intende “avvenimento, caso, fatto che è avvenuto o che potrà avvenire” , le opere SIGNA sono eventi che mettono in rapporto il visitatore in mobilità, con tracciati georeferenziati ancorati rispetto alla superficie terrestre. Se il visitatore si ferma e ruota su se stesso, sarà lo spazio relativo a muoversi rispetto al visitatore.
I SIGNA propongono un nuovo modo di vedere lo spazio tempo, molto diverso da quello della prospettiva che, col suo punto di vista e punto di fuga, ha dato origine a tutta quell’estetica arrivata poi anche alla Fotografia e al Cinema.…
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