Possono anche sembrare peccati di ingenuità, certe opere site-specific SIGNA che ho implementato senza chiederlo nel contesto di spazi museali, come se volessi entrare nella grande arte dalla porta delle scope.
Stanno tutti zitti come bambini a scuola che si sono attaccati i pidocchi.
Ma se ho fatto questo è per mostrare la forza del mio linguaggio, la capacità che ha di di rapportarsi con energia e grande visibilità ad ogni altra cosa precedente, in forma sostenibile. I contenuti sono semplici, non provoco, perché non abbaio, se sarà necessario, mordo. Uscirà questa benedetta SIGNAart app.
Col linguaggio SIGNA, ogni altra traccia geologica, antropologica o evento in atto, diventa “supporto” per questa nuova scrittura geografica, per questi Graffiti Tecnoprimitivi.
Ho creato opere SIGNA anche in pieno oceano dove non c’erano le Belle Arti, proprio per lo stesso motivo.
Adesso anche lì, ho portato Arte da vedere e attraversare in AR, con l’app che presto potrete scaricare e che scaricheranno i marinai delle porta aerei e porta container, i pescatori, i croceristi nelle grandi navi, i navigatori solitari.
Il tempo ce l’hanno per immaginare, vedere, attraversare il tracciato di una mia opera SIGNA, brindare alla nuova Arte, lasciarci dentro la propria scia e condividerla con chi non la conosce ancora!