Immaginando il futuro, in una società globalizzata come l’attuale in rapido cambiamento, trovo la possibilità di capire il presente e di trasmettere questo sentimento in opere che in diverso grado la indirizzeranno.
Dunque l’arte contemporanea non solo mostra l’attimo della nostra civiltà, ma in qualche modo ne traccia il percorso futuro. Nella sua complessa filiera, dove anche il ruolo della committenza o del collezionista non è trascurabile, ha già il germe del futuro.
La Storia è il gomitolo dei gomitoli di cause ed effetti, dove immaginare in anticipo gli effetti, sia pure con la sensibilità e l’ingenuità dell’arte, talvolta anche con la malizia dell’arte, ci aiuta a lavorate su ciò che la causerà: lo scorrere del presente, quello che facciamo. Per un artista, l’opera alla quale sta pensando e lavorando, per me i SIGNA. Esprimere con l’arte il presente come parte del futuro è trovarsi nella Storia, anche in quella passata.
Capire che ci sarà una Storia futura è importante in questa fase di squilibrio, di ricchezza, di violenza, di caos, di sovrappopolamento, di grandi scoperte, di povertà, di gigantismo, di inquinamento, di alte tecnologie, di sfruttamento ambientale, di squilibri demografici, di massima potenzialità autodistruttiva, di sogni interplanetari, di potere finanziario concentrato.
Per il ristretto novero dei principali attori del presente, il futuro è una scommessa su cui lanciarsi con voli spettacolari, avendo per sé una rete di protezione, per il resto dell’umanità, forse nulla.
Intendo la mia esistenza come una “divina distrazione”, attraverso la passione per la visione antropologia, per la storia profonda, per lo studio dei processi, per gli strumenti, tecnologie, linguaggi, ma anche attraverso la pratica della manualità, del vivo contatto con la terra, della spiritualità. Quel poco che siamo diventa importante se rimane legato agli altri.
Qui, in un luogo magico, ho potuto permettermi quello che non si può permettere un miliardario, se non qualche giorno all’anno e con la scorta. Da qui, sto lavorando con un linguaggio d’arte e con una applicazione che ho pensato per raggiungere la gente, in modo coinvolgente e diretto, in ogni parte della Terra, con uno strato di contenuti digitali immateriali aggiuntivi che vengono sovrapposti al mondo fisico che continuiamo a vedere e toccare.
Disegnare sul mondo senza far danni non è poco. Ho creato per l’Arte uno strumento creativo concettualmente simile alla zappa.
In questo periodo (2020) di limitazioni ho visto con amabile curiosità su Youtube, decine di ore di importanti fiere e mostre internazionali d’arte anche con le cose migliori delle migliori gallerie.
Si sentirebbe il bisogno di cambiate pagina.