In questa mostra (FOTO IN GRUPPO - artisti di Calcata - 26 03 2023 - Palazzo Baronale) ho presentato il ritratto di mia madre Angelina. Quest’opera è la materializzazione, stampa diretta su composito di alluminio, della sua versione immateriale che si può attraversare in Realtà Aumentata nei pressi di Venezia con SIGNAart app che presto potrete scaricare da AppStore.
Negli ultimi cinque anni ho lavorato per ideare e mettere a punto, una mobile app che mostra in AR e rende fruibili in forma esperienziale, cioè attraversabili nello spazio reale, 60 opere che ho creato su tutta l’estensione spaziale terrestre.
Misurano da pochi metri a migliaia di chilometri. Sono grandi disegni che traccio metro per metro su cartografia elettronica e che includendo in forma puntuale alcuni luoghi che faccio entrare nel senso dell’opera.
Molte di queste opere SIGNA che ho chiamato anche Graffiti Tecnoprimitivi attraversano lo spazio fisico del centro storico di Calcata.
Una in particolare, SIGNA WORLD rappresenta una figura femminile con tracciati groreferenziati che misurano decine di migliaia di chilometri, tocca i musei di quattordici grandi città nei quattro continenti. Milioni di persone attraversano questa figura tutti i giorni.
SIGNA è anche un linguaggio. Uso i luoghi fisici, la loro forma e senso, come materia delle mie opere. Luoghi che un tempo erano scoperti, benedetti, abitati, coltivati, sono ora o saranno luoghi che hanno perso il loro senso, scavalcati, devastati, depredati, consumati, bombardati, inquinati, dimenticati.
Le mie figure immateriali SIGNA si sovrappongono a questa realtà mutante come punti fermi di ancoraggio nello spazio-tempo o usando il processo mentale “immagine dunque luogo” creo anche nell’oceano figure e toponimi che danno corpo mnemonico a luoghi che non avrebbero sufficienti riferimenti visivi per essere ricordati o nominati se non quelli delle cifre della geolocalizzazione. Allo stesso modo ho progettato mappe con storie attraversabili nello spazio interplanetario.
Un nuovo linguaggio che guarda a un futuro ancora possibile, anche perché trova sostanza in opere immateriali, opere d’arte che nella loro costruzione, esposizione, fruizione, trasporto, conservazione, risparmiano risorse non rinnovabili, fatto fondamentale.
Le opere SIGNA innovano la filiera dell’arte e si rivolgono direttamente a un pubblico che nel suo smartphone le può mettere in tasca tutte e ovunque, vederle come tracciati luminescenti che può attraversare nello spazio reale.
Con la stessa app il pubblico può condividere con me e con gli amici la propria scia all’interno di queste opere, in mobilità. Questi eventi di attraversamento inducono a ragionare sulla relazione diretta fra queste espressioni visuali con le quali posso interagire da remoto nello spazio reale dell’esistenza quotidiana di chiunque e ovunque.
Le opere SIGNA e la mobile application SIGNAart, dunque fanno parte di un nuovo articolato linguaggio che per ora ho voluto sviluppare nella sua migliore accessione: quella dell’arte, come mezzo di felicità e socialità, dov’è indispensabile un corretto rapporto con la natura in senso diretto e territoriale, assistito da migliori tecnologie.
Se, come sembra, la Realtà Aumentata farà parte del futuro, la mia arte e la mobile app SIGNAart, nata come altri misteri nelle grotte di Calcata, rappresenta il primo grande sviluppo del metaverso, non più come episodio ma come unità di messaggio visivo presente su tutta l’estensione spaziale terrestre.
L’uso popolare di questa app per scoprire e vivere in mobilità dentro forme di spazio immateriali, avvia un nuovo rapporto fra reale e virtuale che ora chiamano metaverso ma che ho concepito e praticato da più di venti anni con le mie opere SIGNA come testimoniato dai depositi al Washington copyright e SIAE Olaf.
La diffusione a livello globale degli smartphones mi ha permesso di pensare ad un rapporto del tutto nuovo fra me e il pubblico e di concepire una mobile application che poi ho sviluppato con M.Koppenhoefer.
Ora si tratta di rendere pubblica SIGNAart app che da anni uso in esclusiva. Un passo impegnativo, che posso fare aggregando nuove forze nello spazio Cave Cave Studio Morosin qui a Calcata. Grotte con una lunga storia che riguarda anche la rinascita e la vitalità culturale di Calcata, che dopo la pausa del Covid, spero ritorneranno allegre anche col vostro aiuto.